Arriva una lettera dei consiglieri Rai Bria e Laganà rivolta all’ad Roberto Sergio e all’intero Cda.
Attualmente si sta diffondendo una grande controversia in Rai riguardo all’evento chiamato “Forum in Masseria“, organizzato da Bruno Vespa in Puglia. Negli ultimi giorni, l’evento è stato frequentato dalle personalità politiche più importanti, tra cui il premier Giorgia Meloni, il ministro Matteo Salvini e il leader dei M5S Giuseppe Conte. Ciò ha reso lo spazio dell’impresa di Vespa un importante palcoscenico politico, scatenando molte polemiche.
Una situazione problematica, i consiglieri Rai vogliono chiarezza
Dunque, si è verificata una situazione di conflitto d’interessi che riguarda il conduttore di Porta a Porta e la striscia quotidiana serale Cinque Minuti. Le polemiche riguardano la legittimità di un giornalista del servizio pubblico che organizza un evento presso la sua attività imprenditoriale. Pertanto, i membri del consiglio di amministrazione Francesca Bria e Riccardo Laganà hanno pubblicamente annunciato di aver scritto una lettera all’ad Roberto Sergio e a tutta la dirigenza. La lettera è stata inviata anche alla commissione stabile per il codice etico, al magistrato della Corte dei Conti e al collegio sindacale.
Bria e Laganà si chiedono se l’attenzione data all’evento di Vespa possa configurarsi come “pubblicità occulta a favore dell’attività imprenditoriale dello storico collaboratore di Viale Mazzini“. I due consiglieri si interrogano inoltre sulla possibilità che l’attività di Vespa possa “pregiudicare la credibilità e l’indipendenza dell’informazione pubblica“.
Questi incontri con politici di spicco hanno indotto i due consiglieri a porre una serie di domande. Essi domandano “se, ed eventualmente in che termini, i settori competenti abbiano valutato possibili rischi di pubblicità indiretta nella copertura mediatica dell’evento“. Si chiedono, inoltre, “se la ripresa televisiva di un evento, come anche la trasmissione di un programma Rai – Cinque minuti – all’interno di una tenuta e attività commerciale privata, non pregiudichi la reputazione e la credibilità del servizio pubblico“.